San bernardino da Siena - Dimorarivotorto

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San Giovanni XXIII
«La bontà rende serena la nostra vita».
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San bernardino da Siena

San Bernardino da Siena


Bernardino da Siena
Massa Marittima
(Grosseto 1380)
-L'Aquila 1444
Nome= ardito come orso(dal tedesco)
Emblema IHS
(Tigramma di Cristo)
Patronato predicatori, pubblicitari



Altro tema costante e consueto della predicazione bernardiniana fu la riconciliazione tra le persone e le famiglie in lite e la risoluzione di contese. Nel 1425 egli predicò tutti i giorni per sette settimane nella città di Siena. La sua predicazione naturalmente gli provocò astio e inimicizia negli ambienti che egli fustigava con parole dure e molto sovente addirittura crude: ad esempio quello degli usurai e di chi teneva aperte le bische del gioco d’azzardo. Tali risentimenti dettero luogo anche a polemiche molto aspre, come quella con il domenicano Manfredi da Vercelli (un’interessante figura legata al modello, anch’esso domenicano, di san Vincenzo Ferrer) a proposito della figura dell’Anticristo, nonché a un’accusa insidiosa: quella di idolatria e di superstizione, pretesto della quale fu l’adorazione del Nome del Cristo (il trigramma IHS) di cui egli era ardente propagatore. Si giunse addirittura a un processo per eresia, che Bernardino sostenne a Roma nel 1427 e dal quale uscì indenne anche grazie alla sapienza e all’accortezza del teologo Paolo Veneto. Anzi, papa Martino V, che lo conobbe durante quel processo, ne rimase impressionato al punto di chiedergli di predicare anche a Roma: il ciclo romano di prediche di Bernardino, voluto dal papa, durò 80 giorni consecutivi con uno straordinario concorso di gente. Una predica durava mediamente un’ora: esistono tuttavia prediche documentate e trascritte che durano sino a quattro ore. Gli argomenti che egli trattava erano ardui, sovente fonte di scandalo, non di rado oggetto di discussione anche in seguito e fino ai giorni nostri: così le sue dure denunzie nei confronti del gioco d’azzardo, del lusso, dei rapporti omosessuali, delle pratiche abortive e stregoniche. La denunzia bernardiniana dei rapporti tra aborto e stregoneria è rimasta alla base della definizione della figura della strega dal Quattrocento al Settecento. A Roma Bernardino tornò nel 1433, per l’incoronazione solenne dell’imperatore Sigismondo. Ci volle tuttavia una bolla pontificia, emanata da Eugenio IV il 7 gennaio del 1432, per mettere del tutto a tacere i suoi calunniatori e detrattori
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