08 Settembre - Dimorarivotorto

Micio
Ink
Ice
San Giovanni XXIII
«La bontà rende serena la nostra vita».
imorarivotorto
Title
Title
Vai ai contenuti

08 Settembre

San Bernardino da Siena
San Bernardino da Siena, sacerdote francescano: fonte di Franco Cardini

Bernardino nacque a Massa Marittima, nella Maremma toscana, l’8 settembre 1380, dall’aristocratica famiglia degli Albizzeschi. Il giorno della sua nascita, la festa della Natività di Maria, torna spesso nella sua vita ed egli lo considerò un segno particolare. Rimasto da giovanissimo orfano di padre e di madre, venne cresciuto da due zie a Siena. Ventenne, abbandonò gli studi di diritto per assistere gli ammalati e i moribondi nella grande peste del 1400, durante la quale contrasse a sua volta il contagio. Guarito, conservò tuttavia il ricordo della tremenda malattia subita e della grazia della guarigione come segni d’una chiamata, che lo aveva profondamente cambiato dall’interno e disposto a testimoniare con fervore la fede nel Cristo: distribuì dunque tutti i suoi averi ai poveri ed entrò nel giorno stesso del compimento del suo ventesimo anno d’età, l’8 settembre 1400, nell’Ordine dei frati Minori, scegliendo al suo interno la famiglia più rigorosa, quella dell’Osservanza. Esattamente quattro anni più tardi, l’8 settembre 1404, celebrò la sua prima messa.

Subito dopo aver assunto il saio, cominciò un’intensa attività di predicatore, percorrendo l’intera Italia centrosettentrionale. La sua predicazione determinò un deciso rinnovamento per la Chiesa e per il movimento francescano. Nelle sue prediche egli insisteva costantemente sulla devozione al nome di Gesù: durante il loro corso, venivano fatte adorare e baciare dai fedeli delle tavolette di legno colorate in oro e azzurro sulle quali era dipinto o inciso il trigramma IHS (Iesus Hominum Salvator) sormontato da una croce e inscritto in un sole. Forte e originale era la sua attenzione anche per gli aspetti economici della vita dei credenti: compose un trattato Sui contratti e l’usura, nel quale perorava la causa dell’imprenditore, dell’artigiano e del commerciante onesti che con le loro attività procuravano benessere oltre che a loro, anche all’insieme della società. Egli individuò quattro grandi virtù naturali, che permettevano a queste persone di darsi un’etica professionale: l’efficienza, la responsabilità, la laboriosità, e l’assunzione di rischio. Su queste basi e a queste condizioni egli sosteneva che un moderato interesse, e quindi un giusto profitto lucrato sui capitali investiti, fosse legittimo e non dovesse considerarsi usura. In questo senso, Bernardino e l’Osservanza vengono considerati come gli iniziatori d’un modo di pensare l’economia che ha aperto le porte alla modernità ancor prima che il pensiero calvinista modificasse – come aveva sostenuto Max Weber – la sensibilità e il pensiero europeo a proposito della teoria economica dell’interesse. Ma la differenza tra le visioni economiche di Bernardino e quelle successive, sostenute nel mondo calvinista, era la costante attenzione posta dal primo all’uso sociale della ricchezza, volto costantemente al bene comune.
                                                
Per contro, Bernardino ebbe sempre parole di fuoco per i ricchi che, invece d’investire le loro sostanze in nuove attività che sarebbero state di generale giovamento, preferivano prestare a usura per conseguire un egoistico accrescimento delle loro fortune. Bernardino sosteneva che la “roba”, cioè l’insieme delle proprietà private di ciascuno, non appartiene all’uomo in quanto singolo individuo, dal momento che proviene da Dio, ma è per l’uomo in quanto essere sociale, come strumento per conseguire un miglioramento della società nel suo insieme
Vai alla pag.



Torna ai contenuti