pag.2 - Dimorarivotorto

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San Giovanni XXIII
«La bontà rende serena la nostra vita».
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Quando Gesù diceva: "Convertitevi e credete al Vangelo", sulla sua bocca, il significato morale passa in secondo piano (almeno all'inizio della sua predicazione), rispetto a un significato nuovo, finora sconosciuto. Con la venuta del Messia si è realizzata la promessa di Dio che dice: Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? (Is 43,18-19). Solo con Gesù la parola conversione poteva assumere questo significato nuovo, rivolto più al futuro che al passato; solo con lui, infatti, il baricentro della storia si è spostato e la cosa più importante non è più dietro di sé, ma davanti a sé.
Convertirsi, dunque, significa fare un salto in avanti, entrare nella nuova alleanza, afferrare questo Regno che è apparso, entrarvi. Ed entrarvi mediante la fede. "Convertitevi e credete" non significa due cose diverse e successive, ma la stessa azione: convertitevi, cioè credete; convertitevi credendo! Conversione e salvezza si sono scam¬biate di posto: non più prima la conversione e poi la salvezza ("Convertitevi e sarete salvi; convertitevi e la salvezza verrà a voi"), ma prima la salvezza e poi la conversione ("Convertitevi perché siete salvi; perché la salvezza è venuta a voi"). Prima c'è l'opera di Dio e poi la risposta dell'uomo, non viceversa. Gli avversari della predicazione di Gesù - gli scribi e i farisei - hanno inciam¬pato esattamente su questo punto: Ignorando - dice Paolo - la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio (Rm 10,3). Dio ha preso, lui, l'iniziativa della salvezza: ha fatto venire il suo regno; l'uomo deve solo accogliere, nella fede, l'offerta di Dio e viverne, in seguito, le esigenze. E come di un re che apre la porta del suo palazzo, dove è apparecchiato un grande banchetto e, stando sull'uscio, invita tutti i passanti a entrare, dicendo: "Venite, tutto è pronto!". "Convertitevi e credete" significa dunque: pas¬sate dall'antica alleanza basata sulla legge, alla nuova alleanza basata sulla fede. La prima e fondamentale conversione è dunque la fede. Per essa si entra nella sala del Regno. Se ti fosse detto: la porta è l'innocenza, la porta è l'osservanza esatta dei comandamenti, la porta è la tale o la talaltra virtù, avresti potuto trovare delle scuse e dire: Non è per me! lo non sono innocente, non ho quella virtù. Ma ti viene detto: la porta è la fede. Credi! Questa possibilità non è troppo alta per te, né troppo lontana da te, non è "di là del mare"; al contrario, vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore. cioè la parola della fede che noi predichiamo. Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo (Rm 10,8-9).
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